Giornata Europea del Gelato Artigianale tra luci e ombre

giornata europea gelato artigianale[di Andrea Soban] Parafrasando un detto popolare potremmo dire ‘Giornata Bagnata, Giornata Fortunata’…ma dal punto di vista meteorologico la 1^ Giornata Europea del Gelato Artigianale non ha avuto dalla sua molta fortuna. Basse temperature e tempo pessimo (quantomeno nel nostro Paese) non hanno aiutato gli organizzatori e tutte le gelaterie aderenti, a far partire questa manifestazione, che però va detto, probabilmente non ha riscosso la visibilità sperata nei confronti del grande pubblico.

Sgombriamo il campo da fastidiose polemiche premettendo subito che solo chi FA qualcosa SBAGLIA (quindi è facile criticare) e quindi va dato merito a tutti gli attori in campo (Artglace, Mostra del Gelato di Longarone, ecc..) di aver segnato un importante vittoria in ambito europeo a favore di tutta la  nostra categoria.

Però le polemiche hanno investito soprattutto il livello di visibilità mediatica dell’evento, che tolto il passaggio di prima mattina su Rai1, NON è passato sui grandi mezzi di comunicazione, ed è stato veicolato (quando c’è stato) soprattutto sui mezzi di comunicazione locali.
Riguardo poi alla trasmissione UnoMattina in questione, in  molti, a vedere il tono ‘folcloristico’ in cui si è sviluppata, hanno avuto da ridire pensando di vedere sminuita così la percezione dell’alta professionalità e formazione del mestiere di gelatiere che, con fatica, in questi anni si è cercato di creare.

Ufficialmente sono state circa 220 (numero per difetto) le gelaterie che in tutta Italia hanno aderito alla Giornata e poi lo hanno comunicato all’organizzazione di Artglace (che ha stilato un elenco in rigoroso ordine alfabetico per città…non regione o altro) ma era difficile per un consumatore medio andare a cercare dove fosse la gelateria più vicina al suo luogo di residenza (bisogna navigare un po’ nel sito di Artglace).
Inoltre moltissime altre gelaterie italiane (al di fuori di questo elenco) hanno partecipato in modo autonomo (un po’ alla rinfusa) alla Giornata , preparando il gusto scelto per l’occasione, ‘Fantasia d’Europa’ e comunicandolo esclusivamente ai clienti sui propri siti web o profili social (e non ad Artglace) senza usufruire dei kit predisposti (coppette e manifesti).
Sul fronte estero invece poco si sa!

A mio parere numeri di adesioni sono stati importanti, viste le premesse e considerato che sono aumentati soprattutto negli ultimi giorni.

Sul fronte eventi il Veneto ha sbaragliato tutti (grazie alla preziosa opera della Mig di Longarone) ma sono mancate quasi del tutto le grandi città (e senza di loro non si va da nessuna parte): a Roma, Torino, Napoli, Milano tolte le conferenze stampa di presentazione dell’evento, o la comunicazione dell’elenco delle gelaterie partecipanti (in qualche caso pochine, penso a quelle all’ombra della Madonnina…) NON sono state organizzati eventi di piazza, o comunque dedicati al grande pubblico per poter avere ricadute mediatiche e finire sui mezzi di comunicazione più importanti.

D’altra parte se perfino catene di gelateria come Grom (nei suoi negozi di Torino) e RivaReno, non senza polemiche, hanno deciso di partecipare alla Giornata Europea, capiamo facilmente l’importanza che questa può rivestire per tutto il nostro settore. E’ il caso che anche tutti i singoli gelatieri ne prendano atto!

Però la domanda che scrivevo su questo sito alla vigilia del 24 marzo – Quali sono oggi i soggetti che possono festeggiare questa Giornata in quanto il loro prodotto è sicuramente Gelato Artigianale- a maggior ragione oggi è ancora più attuale.

Cosa ne pensate?
Come avete vissuto la 1^ Giornata Europea del Gelato Artigianale?

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  1. Ritengo che la giornata europea sia stata presa sottogamba da coloro che si sono autodefiniti gli organizzatori dell’evento.
    Organizzare un evento di portata europea non è uno scherzo e nemmeno un evento lasciato alle buone intenzioni dei gelatieri.
    Diverse riunioni si sono svolte per cercare di organizzare un qualcosa di coordinato, ma probabilmente i protagonismi personali hanno di nuovo preso il sopravvento su un bene comune.
    Unica nota positiva è stata Longarone fiere, per la sua instancabile attivitá di promozione del gelato e della sua giornata, che ha portato, almeno sul territorio i risultati sperati.
    È un vero peccato che ci siamo fatti scappare la prima giornata, era un evento unico ed irripetibile, ora ci saranno solo una serie di future giornate, ma c’era solo una prima volta ed è stata rovinata.
    In tempi non sospetti ho espresso le mie perplessità sulla giornata e sulla sua organizzazione, ma sono stato visto come quello che non credeva, che remava contro.
    Che senso ha oggi avere una giornata di un prodotto che non esiste dal punto di vista di definizione? Oggi il gelato artigianale è tutto ed il suo contrario. È il gelato preparato dalle sapienti mani del gelatiere, formato ed istruito, che miscela gli ingredienti migliori, come è il prodotto ottenuto da buste mescolate con latte, fino ad arrivare ad un comodo tetrapak da aprire e versare in macchina. L’importante è che sia iscritto all’albo artigiani, e allora mi viene il sospetto su tutti quelli che sono iscritti in quello del commercio, sará gelato artigianale anche il loro? O solo gelato?
    Mi aspettavo una azione più tecnologica da chi si era autoproclamato artefice della giornata.
    Mi aspettavo brochure da scaricare per spiegare le caratteristiche del gelato artigianale, cosa lo rende unico, cosa lo rende inimitabile, ma giá dimenticavo che dal punto di vista normativo il gelato artigianale non è definito.
    Ad alcuni signori in tempi non sospetti avevo detto di unire gli sforzi per arrivare ad una definizione condivisa, ma la fame di potere rende la gente cieca.
    Ora ho un’unica preoccupazione, che qualcuno in Europa si accorga che il gelato artigianale non è definito e che si debba dargli un regolamento. Quale potremmo sottoporgli noi gelatieri?
    Oggi esistono pochi esempi di disciplinari e contro ognuno di questi sono stati tirati strali e anatemi, ma oggi è tutto quello che abbiamo.
    Gelatieri svegliatevi, oppure anche questa vota qualcuno fará le leggi per voi e voi potrete solo obbedire.
    Saluti a tutti, in particolare a chi ha aiutato affinchè queste mie preoccupazioni potessero diventare qualcosa di concreto.

    Marco

    1. Concordo !

    2. Hai ragione, nella mia zona ( ve-Pn-ud) quasi nessuno ha fatto qualcosa, questo hanno detto i rappresentanti, addirittura uno che ha pure una gelateria non sapeva di cosa stessi parlando. Nessuna azienda attraverso i propri agenti ha publicizzato l’evento. Ho fatto scrivere l’evento da un giornale del nordest (G), ho fatto venire un’animatrice e ho devoluto intero incasso di una settimana del gusto scelto ad una scuola materna. Un giornale famoso ha scritto la domenica un minuscolo articolo sbagliando pure il nome fantasia d’Europa (fantasia di primavera).
      Prima dell’evento ho avuto una discussione x mail con il sig. (B……è) dicendomi che informazione è giunta a tutti attraverso fiere, giornali e agenti. MAAAHHH
      SALVE!!!

    3. grazia magrini says:

      Mi dispiace ma devo dissentire su cio’ che ha scritto MARCO. La giornata e’ stata un flop secondo me, perche’ non va fatta a marzo quando fa ancora freddo e quando due terzi delle gelaterie italiane sono ancora chiuse. Per quando riguarda le brochure, il gelatiere esperto non ha bisogno di questo materiale prestampato, egli comunica con i suoi clienti e spiega loro cosa usa per produrre il suo gelato oppure, come fa grom, se le stampa. E poi questa distinzione tra chi è iscritto all’albo artigiano puo’ produrre gelato artigianale e chi è iscritto al commercio non lo puo’ produrre, e’ priva di fondamento. Vi ricordo che ci sono gelaterie di primissimo ordine in ITALIA che sono conosciute in tutto il mondo, che sono iscritte al commercio, perche’ hanno anche il servizio al tavolo e la somministrazione di bevande, ma questo non snatura la loro professionalita’. Daltro canto ci sono aziende che usano freezer continui, stoccano gelato per mesi, usano grassi idrogenati, che si fregiano di definirsi artigianali solo perche’sono iscritte all’albo artigiano. Per concludere non dimentichiamoci del consumatore, oggi è piu’ attento e chiede e sa distinguere molto bene un buon gelato da uno mediocre. Quindi a mio parere i vostri sono proclami sterili.

  2. Gianfrancesco Cutelli says:

    Visto lo stato dell’arte più che la giornata europea del gelato artigianale forse avrebbe avuto maggior senso la giornata europea del gelato.
    Sarebbe bello veder arrivare una definizione di gelato artigianale elaborata in seno a qualche commissione comunitaria cui doverci adeguare…

  3. È stato un flop clamoroso al sud! Visibilità zero!

  4. Noi nel nostro piccolo abbiamo fatto scrivere sul Gazzettino ( locale) l’evento, donando l’intero incasso del gusto ” fantasia d’Europa “all’asilo che frequenta mio figlio, (ho iniziato una settimana prima a proporre il gusto), in più ho chiamato una trucca bimbi e ” modella palloncini” per intrattenere i bambini.
    Dispiace per il tempo si poteva fare molti di più. In tutti i sensi. Buon lavoro.

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